È quasi come la sostenibilità, tutti ne parlano e la stampa praticamente le dedica una incredibile serie di articoli sia sui quotidiani che sui settimanali che ovviamente anche sui programmi TV. Sto parlando della mobilità sostenibile. Se si pensa che in Italia circolano 52 milioni di autoveicoli con una percorrenza media di 12000 km l’anno e che la CO2media prodotta per km è pari a 130g. Si comprende come rispetto alla produzione totale di CO2, in Italia quasi 450 milioni di tonnellate, il contributo dalla mobilità sia rilevante (oltre il 20%).
Mobilità sostenibile: una questione economica
Ad esso peraltro è stato calcolato che corrisponda un danno economico a persona pari a poco più di 1400 euro l’anno. Rispetto a questo doppio impatto-su ambiente e su salute-le proposte per ridurlo vanno in due direzioni. La prima fa riferimento agli stili di vita con proposte di ridurre la velocità max, di abbattere le potenze medie, di limitare l’uso del mezzo privato rispetto a quello pubblico, di condividere auto e motoveicoli. La seconda alle forme di alimentazione del motore con riferimento ad elettrico e biocarburanti, anche da rifiuti, incluso con problematiche tutte sue specifiche, l’idrogeno.
Con l’ultimo progetto arrivato il Waste fuel, ribattezzato petrolio biologico, si imita nell’arco di poche ore il processo naturale con cui la terra ha generato in centinaia milioni di anni gli idrocarburi. Il cuore della tecnologia è la termo liquefazione. Un processo termochimico in soluzione acquosa che trasforma la biomassa di partenza in una sorta di bio olio, con in più il recupero dell’acqua contenuta nel sistema. Nei processi in competizione con questo viene invece persa a causa della necessaria evaporazione.
Mobilità sostenibile: l’uso di temperature più basse
Gli altri vantaggi sono l’uso di temperature più basse e la resa energetica, 80% contro il 50-60% della tecnologia biogas. Il cambio di alimentazione comporta un grande problema relativo alle stazioni di alimentazione. Il concetto di stazione di servizio del passato. Si è oggi trasformato in quello di mobility point con la possibilità di punti multipli di ricarica prenotabili attraverso una app. Si è così creata una rete di sostegno agli automobilisti e motociclisti che si estenderà anche fino ai Paesi Europei limitrofi a partire dal 2025. Quando si parla di mobilità sostenibile non si deve dimenticare il trasporto aereo. Le materie prime più necessarie per produrre ilSAF (sustainable aviation fuel) possono essere materiali di scarto, come oli da cucina usati, grassi animali, rifiuti urbani, residui agroalimentari eagro forestali.
I SAF, già disponibili sul mercato, possono essere usati in miscela fra loro per la sostanziale identità delle loro caratteristiche chimiche e fisiche e per la compatibilità con i tradizionali carburanti per l’aviazione; inoltre non richiedono la realizzazione di infrastrutture, essendo per essi idonee quelle attualmente in uso